DIANA WEST, BA, IBCLC, aggiornato da Ann Calandro, MSN, RN, IBCLC
Pubblicato nel dicembre 2011, aggiornato nel novembre 2015, aggiornato nel febbraio 2022 e ripubblicato con il permesso dell’autrice, Diana West.
*Disclaimer: nella traduzione il termine “parent” è stato tradotto in alcuni casi con il termine “mamma/madre”.
Le informazioni tecniche contenute in questo documento sono state redatte consultando medici con conoscenze professionali ed esperienza clinica in materia di cancro e allattamento. Per le fonti da condividere e approfondire con i vostri operatori sanitari, consultate la bibliografia alla fine dell’articolo.
“La maggior parte delle masse mammarie persistenti richiede una diagnostica per immagini. Sebbene diverse masse mammarie possano presentarsi in fase di allattamento e siano benigne, la diagnostica per immagini è generalmente necessaria per distinguerle dalle masse mammarie non specifiche dell’allattamento. Anche nel periodo post-partum possono presentarsi masse benigne e maligne non correlate all’allattamento”. (ABM Clinical Protocol #30: “Breast Masses, Breast Complaints, and Diagnostic Breast Imaging in the Lactating Woman”).
Le tecniche di imaging utilizzate per la diagnosi della patologia mammaria possono includere l’ecografia, la mammografia, la risonanza magnetica (RM), la tomografia a emissione di positroni (PET), la scansione al 2-metossi-isobutil-isonitrile (MIBI), la tomografia a impedenza elettrica (EIT), la tomografia assiale computerizzata (TAC), la termografia o la diafanografia. Queste tecniche non sono invasive e di solito non influiscono sulla produzione o sulla sicurezza del latte. L’Academy of Breastfeeding Medicine indica che l’ecografia è spesso il primo esame diagnostico utilizzato per determinare la natura di una massa in un seno in allattamento. L’interpretazione dei risultati del tessuto mammario può essere più difficile a causa della maggiore densità dovuta all’allattamento, ma non è impossibile. Per migliorare la qualità e la sensibilità della scansione, si consiglia di allattare o estrarre il latte prima dell’esame. Di solito non è necessario interrompere o sospendere l’allattamento per queste procedure, ad eccezione della PET, che richiede la separazione della diade che allatta per 12 ore, anche se il latte stesso è sicuro.
Come sempre, è importante che il medico prescrittore e il radiologo consultino fonti affidabili e aggiornate prima di eseguire l’imaging.
L’anestesia locale, usata nelle iniezioni effettuate per interventi odontoiatrici o per piccole aree della pelle, non si trasferisce nel latte in livelli rilevabili; quindi, non è necessario interrompere in alcun modo l’allattamento quando viene utilizzata. (Reece-Stremtan, 2017).
L’anestesia generale non richiede lo svezzamento o l’interruzione dell’allattamento. Non appena la paziente si risveglia completamente dall’anestesia generale, è sicuro allattare o tirare il latte perché i farmaci anestetici generali vengono rapidamente metabolizzati. Non è necessario “estrarre e gettare” il latte. (Reece-Stremtan, 2017).
Smettere di allattare per interventi diagnostici o di rimozione dei tessuti: l’équipe sanitaria che si occupa della madre che allatta deve includere l’assistenza all’allattamento nel piano di cura della paziente. La paziente dovrà allattare o tirare il latte immediatamente prima dell’intervento diagnostico o di rimozione dei tessuti per drenare i seni e favorire il comfort. Se si tratta di un intervento lungo, l’estrazione del latte deve essere pianificata anche durante l’intervento. L’estrazione del latte deve essere organizzata anche nell’unità post-operatoria. Lo svezzamento è raramente necessario. (Protocollo clinico ABM n. 35: “Sostenere l’allattamento al seno durante l’ospedalizzazione della madre o del bambino”).
L’esperienza ha dimostrato che smettere di allattare non aiuta la madre a “conservare le forze”. L’allattamento è molto più comodo, rilassante e rapido dell’utilizzo del biberon. Offre un legame emotivo e un’intimità che nutre sia la madre che il bambino quando ne hanno più bisogno.
1Riportiamo un estratto dello studio “Allattamento dopo tumore mammario? Sì signora!” Hatem A. Azim Jr. - Giulia Bellettini - Shari Gelber - Fedro A. Peccatori. Pubblicato online: 29 marzo 2008, Springer Science+Business Media, LLC. 2008
“Dal momento che un numero sempre maggiore di donne giovani affronta la chirurgia conservativa e successivamente la radioterapia, gli effetti a lungo termine della chirurgia e delle radiazioni ionizzanti sulla ghiandola mammaria sono sempre più studiati. In un primo report di Higgins e Haffty, [44], solo quattro pazienti su dieci sono state in grado di allattare dalla mammella trattata, mentre non si sono riscontrati problemi simili nell’altra mammella. Tralins [45] ha riferito che il 34% delle pazienti aveva anche una minima produzione di latte dal seno irradiato, ma solo 13 donne su 18 hanno scelto di allattare. Delle cinque che non hanno allattato, tre hanno riferito che una scarsa produzione ne era stata la causa. Moran e altri [46] hanno analizzato retrospettivamente oltre 3.000 pazienti del loro ospedale, trattate dal 1965 al 2003, e sono stati in grado di identificare 29 gravidanze in 21 pazienti (una paziente aveva avuto un tumore bilaterale al seno); quattro donne avevano scelto la soppressione farmacologica della lattazione. Nei restanti 18 casi, la lattazione si era presentata in dieci casi (55,6%), non si era verificata in sette (38,9%) e per una paziente non vi erano dati disponibili (5,5%). Il volume del seno è stato segnalato come significativamente diminuito nell’80% dei seni trattati. Questa osservazione è coerente con quella del nostro gruppo ed è probabilmente correlata alla fibrosi indotta dalla radioterapia”.
L'articolo originale si trova qui https://llli.org/breastfeeding-info/cancer-diagnostic-tests-therapeutic-procedures-and-treatment-while-breastfeeding/
Traduzione di Margherita Zocca. Revisione di Anna Meggiorin, Roberta Voltazza e Carla Scarsi
Altre fonti su cancro, esami diagnositici e allattamento:
- https://www.sin-neonatologia.it/wp-content/uploads/2024/10/Pat.Mamm-Lattazione_-17_10_24.pdf
- https://lllitalia.org/10018-domande-e-risposte/problemi-medici-della-mamma/allattamento-e-farmaci/834-e-possibile-allattare-dopo-un-tumore-al-seno.html
- https://llli.org/news/la-storia-di-valentina-vincere-contro-il-tumore-al-seno-per-diventare-madre/
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