Il colore del latte

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Il latte umano è disponibile in una grande varietà di colori. Normalmente, allattando non ce ne accorgiamo, ma tirandoti il latte potresti notare molte variazioni di colore. Mentre la formula ha sempre lo stesso aspetto, la composizione e l’aspetto del latte umano cambiano durante il giorno e persino durante la stessa sessione di estrazione o la stessa poppata.

Il latte materno può essere bianco, giallo, trasparente o avere una sfumatura bluastra. Gli ingredienti in molti cibi e bevande che ingerisci possono colorare anche il tuo latte in vari modi. Qui di seguito alcune possibili variazioni:

  • Le diete ricche di purea o passato di verdure dal colore giallo-arancio (patate, zucchine, carote, ecc.) portano ad alti livelli di carotene nel latte, e possono dare una colorazione gialla o arancio. Il carotene è completamente innocuo per i bambini. Qui ulteriori informazioni: https://www.llli.org/breastfeeding-info/carotenemia/
  • I coloranti alimentari utilizzati nelle bibite gassate, nelle bevande alla frutta e nei dessert di gelatina sono stati associati a una colorazione del latte rosa o arancione rosato.
  • Il colore verdognolo è stato collegato al consumo di bevande utilizzate dagli sportivi di colore verde, di alghe, erbe o grandi quantità di verdure verdi (come gli spinaci).
  • Il latte congelato può sembrare giallastro.
  • Il latte marrone può essere causato dalla “sindrome del tubo arrugginito”, una sorta di “rodaggio” dei dotti. Durante la gravidanza e nei primi giorni dopo il parto, i dotti e le cellule che producono il latte crescono e si espandono, nel seno c’è un maggior afflusso di sangue, che talvolta passa nei dotti dando una colorazione marrone o color ruggine al latte (come l’acqua da un tubo arrugginito, da cui il nome). Dopo alcuni giorni questa colorazione dovrebbe sparire; in questo periodo è possibile continuare ad allattare.
  • Il latte rosato può indicare la presenza di sangue nel latte. Questo potrebbe accadere in caso di ragadi sui capezzoli. Se le ragadi sono la causa del sangue nel latte, contatta una Consulente de La Leche League per suggerimenti sulla guarigione dei capezzoli: puoi trovare i contatti delle Consulenti cliccando qui

    Vedere sangue nel latte può preoccuparti, tuttavia non è dannoso per i bambini, e anche se capita si può continuare ad allattare: nella maggior parte dei casi il problema si risolverà nel giro di pochi giorni. Se non si risolve, o se sei preoccupata, consulta il tuo medico. 

  • Potresti vedere del sangue nel rigurgito o nella cacca del tuo bambino – e questo può spaventarti – tuttavia di solito non è il sangue del tuo bambino ma arriva dal tuo latte. Se sei preoccupata per la presenza di sangue nel rigurgito o nella cacca del tuo bambino, contatta il tuo medico.

A volte il sangue nel latte materno è causato da uno dei seguenti motivi:

  • Mastite: un’infezione del seno che può causare una secrezione sanguinolenta dal capezzolo (per approfondimenti sulla mastite clicca qui)
  • Papillomi: piccole escrescenze nei condotti del latte che non sono dannose, ma possono causare la perdita di sangue nel latte.
  • Cancro al seno: nella stragrande maggioranza dei casi, il sangue nel latte materno non indica un problema. Tuttavia, alcune forme di cancro al seno possono causare perdite di sangue dai capezzoli. Se sei preoccupata contatta il tuo medico.

 

  • Il latte materno può anche diventare rosa1 se è presente un batterio chiamato Serratia marcescens, sebbene si tratti di un caso veramente raro; questi batteri possono essere estremamente dannosi per i neonati. L’American Journal of Perinatology afferma che “Sebbene il numero effettivo di organismi escreti nel latte sia sconosciuto, è improbabile che un bambino che prende il latte direttamente dal seno di sua madre possa ingerire abbastanza organismi patogeni da ammalarsi. Tuttavia, una scorretta conservazione del latte può consentire a organismi/agenti patogeni di moltiplicarsi fino a livelli sufficienti a causare malattie, specialmente nei bambini a più alto rischio di infezione, come quelli nati pretermine. (…) Anche se non ci sono raccomandazioni chiare per le donne con colonizzazione di S. marcescens, a causa dell’alto rischio di sepsi associato a questo batterio, è altamente raccomandato il trattamento con antibiotici" e prosegue "il ritorno all’allattamento è sicuro quando le colture della madre e del bambino risultano negative”2. Uno studio più recente su Breastfeeding Medicine3 ha concluso che le madri possono continuare ad allattare se non ci sono sintomi generali che possano far pensare a problemi legati alla Smarcescens.

 

Il tuo medico sarà in grado di darti sostegno durante il trattamento; una Consulente de La Leche League può aiutarti con informazioni su come mantenere la tua produzione di latte se avessi bisogno di interrompere temporaneamente l’allattamento.

Leggi l’articolo originale qui: https://www.llli.org/breastfeeding-info/color-of-milk


 

1 In questo caso si tratta di latte estratto che inizialmente è bianco, il cui colore cambia e diventa rosa dopo un po’ di tempo dall’estrazione. Oltre al trattamento con antibiotici sarà necessario sterilizzare accuratamente tutte le parti del tiralatte e dei contenitori adibiti alla conservazione del latte estratto, dove molto spesso avviene la proliferazione di questo batterio. Per maggiori informazioni  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4239145/;

2 Cipatli Ayuzo del Valle, MD and Emilio Treviño Salinas, MD, PhD, AJP Rep. v4(2) 2014. Pink Breast Milk: Serratia marcescens Colonization https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4239145/;

Quinn, Laura, Melody Ailsworth, Elizabeth Matthews, Ann Kellams, and Debbie-Ann Shirley. "Serratia marcescens Colonization Causing Pink Breast Milk and Pink Diapers: A Case Report and Literature Review." Breastfeeding Medicine (0001): 1-1. https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/bfm.2018.0002

 

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Perché il latte materno è così importante?

Il latte umano è il naturale alimento per i bambini e risponde in maniera ineguagliabile ai loro bisogni in evoluzione. È un alimento completo, vivo e mutevole, che contiene tutti i nutrienti necessari e nelle proporzioni ideali per una crescita ottimale. Il latte di ogni madre è diverso e si adatta in modo specifico ai bisogni del suo bambino; addirittura la sua composizione cambia se allattiamo un bimbo nato prematuro, a termine, un bimbo grandicello o due fratelli. Il latte umano fornisce ben più che nutrimento fin da quando, nei primi giorni, si presenta come colostro, per fornire una protezione in grado di contrastare una vasta gamma di malattie e di allergeni, beneficio che si estende oltre l’infanzia. Il latte umano viene digerito e smaltito rapidamente. Inoltre, gli effetti psicologici dell’allattamento hanno un valore incalcolabile: le frequenti opportunità di contatto fisico e visivo e di essere tenuto in braccio rappresentano stimoli importanti per lo sviluppo del bambino.

Il Colostro, un liquido giallo arancio, denso: è ricco di proteine, di sali minerali e di anticorpi di difesa e permette al neonato di adattarsi meglio alla vita extrauterina e lo protegge dalle infezioni. Dopo il 3° giorno il colostro viene sostituito dal latte di transizione (fino al 20° giorno circa) e poi dal latte maturo, molto chiaro, azzurrognolo, acquoso, con un sapore dolce. A poco a poco il contenuto di zucchero (lattosio) nel latte aumenta per favorire l’accrescimento del tessuto celebrale, aumentano anche i grassi mentre le proteine diminuiscono. Più il bambino cresce più il contenuto di grassi aumenta in modo da fornire una maggiore energia. Le proteine invece diminuiscono perché l’accrescimento corporeo del bambino tende a rallentare.
La composizione del latte cambia anche dall’inizio alla fine della poppata: all’inizio il bimbo riceve soprattutto acqua e zucchero (lattosio) cioè energia a disponibilità immediata per calmare la sua sete e la sua fame; poi il latte si arricchisce di proteine e di grassi, energia a disponibilità ritardata, necessari per la sua crescita. Alla fine della poppata vi è un ulteriore aumento dei grassi per saziare il bambino. Per questo è importante che il bambino abbia finito di poppare a un seno prima di offrirgli l’altro: ha bisogno del latte ricco di grassi che arriva successivamente nel corso della poppata.
La qualità del latte non dipende dalla dieta materna (vedi anche la sezione "L'alimentazione della mamma che allatta").

Non esistono latti “cattivi” o “troppo leggeri”. È necessario uno stato di malnutrizione veramente grave e prolungato perché la qualità del latte materno ne risenta. Ma la varietà della dieta materna varierà il sapore del latte e il gusto del bambino sarà orientato per prepararlo ai cibi che troverà in tavola.

Il latte materno è un prodotto complesso: un’emulsione di particelle grasse in un fluido. Circa l’87% del suo volume è acqua, poi sono presenti gli zuccheri (in particolare il lattosio e altri oligosaccaridi), le proteine, i grassi, le vitamine, i minerali, i fattori protettivi, vari enzimi ed ormoni.

Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.

Quali sono i principali costituenti del latte materno?

ACQUA: Costituisce l’87% del suo volume. Serve per produrre nuove cellule, eliminare le scorie e compensare le perdite abbondanti che si hanno attraverso le urine, il sudore, ecc.

Il contenuto calorico del latte, calcolato in base ai suoi componenti “combustibili” (grassi, zuccheri, proteine), è in media di 700 calorie al litro.

PROTEINE: La maggior parte è sintetizzata dalle cellule della ghiandola mammaria. Sono presenti in piccole quantità anche le proteine del sangue. Sono molecole complesse formate dall’unione di molecole più semplici, gli aminoacidi, i “mattoni” dei tessuti umani. La composizione delle proteine del latte umano è tale da renderle assimilabili al 100% da parte dell’organismo del lattante.

1 – caseina: è una grossa proteina ricca di fosforo riunita in piccoli aggregati contenenti calcio, magnesio e fosforo facilmente digeribili.
2 – proteine del siero di latte: il latte umano non contiene la beta lattoglobulina, che provoca una grave allergia.
3 – alfa lattoalbumina: è necessaria per l’assimilazione del lattosio, lo zucchero presente in abbondanza nel latte umano e indispensabile per l’accrescimento delle cellule celebrali.
4 – lattotransferrina: importantissima, serve a fissare il ferro e a favorire l’assorbimento intestinale. Nell’intestino lascia il ferro necessario per lo sviluppo dei batteri non patogeni contribuendo alla formazione della flora intestinale benefica, utile per la difesa dalle infezioni. Grazie a questa proteina tutto il ferro contenuto nel latte materno viene assimilato e utilizzato.
5 – immunoglobuline: dette anche anticorpi, difendono l’organismo dalle infezioni. Il latte è ricco di immunoglobuline A di tipo secretorio (Ig As) che aderiscono alla mucosa intestinale formando una specie di “vernice” sull’intestino che impedisce il passaggio verso il sangue delle proteine estranee, dei germi e dei virus.
6 – sieroalbumina: specifica per la specie umana.
7 – orosomucoide: specifica per la specie umana.
8 - proteine legate all’acido folico, alla vitamina B12, al cortisone, ecc.
9 – aminoacidi liberi: sono molecole semplici che servono a costruire le proteine e entrano a far parte delle cellule. Si distinguono in aminoacidi “essenziali”, che non possono essere sintetizzati dall’organismo, ma che sono indispensabili alla sua sopravvivenza e debbono essere forniti dagli alimenti e in aminoacidi non essenziali, che l’organismo è in grado di produrre da sé. Tra gli aminoacidi importanti la taurina, indispensabile per la moltiplicazione e per la funzionalità delle cellule celebrali, del cuore e dei muscoli, della retina oltre che per il metabolismo dei grassi. Il latte materno è molto ricco anche di cisteina.
10 – enzimi: sono indispensabili per la produzione e la distruzione delle molecole e delle cellule. Il lisozima, che esplica un’azione favorevole sul metabolismo di numerose sostanze. Le lipasi, enzimi necessari per la digestione dei grassi del latte.
11 – fattore di crescita epiteliale: ormone che influenza la crescita e lo sviluppo del tratto intestinale.

ZUCCHERI: Il latte contiene 70 grammi per litro di zuccheri, rappresentati da 60 grammi di lattosio e 10 grammi di oligosaccaridi.
Il latte di donna è molto più ricco di lattosio di tutti gli altri latti animali perché, in generale, più voluminoso è il cervello, più alta è la percentuale di lattosio nel latte della specie. Nell’intestino favorisce lo sviluppo dei lattobacilli che acidificano l’ambiente intestinale impedendo lo sviluppo di germi pericolosi. In questo modo l’intestino è protetto dalle infezioni. Il lattosio accresce l’assorbimento del calcio, essenziale per una buona ossatura e per una sana dentizione.
Il lattosio è scisso in due molecole, glucosio e galattosio, dall’enzima lattasi che già dai primi mesi è presente nel feto e raggiunge il suo picco alla nascita. La lattasi con l’età diminuisce e nell’adulto persiste solo nelle popolazioni europee o di origine europea. Le altre razze, prive di lattasi, diventano intolleranti al latte. Il glucosio e galattosio passano nel sangue attraverso la mucosa intestinale e da qui nei tessuti dove svolgono importanti funzioni nelle cellule cerebrali, muscolari, adipose, nel fegato, ecc. Il galattosio in particolare è indispensabile per la produzione dei cerebrosidi, i componenti di base del tessuto cerebrale. L’accrescimento del cervello è massimo durante tutto il primo anno di vita e nessun altro latte è così ricco di lattosio come il latte umano che ne contiene il doppio di tutti gli altri latti animali.
Gli oligosaccaridi sono rapidamente disponibili e hanno il compito di fornire energia immediata e favorire lo sviluppo intestinale dei lattobacilli che proteggono dalle infezioni gastroenteriche.

GRASSI: La quantità dei lipidi nel latte umano è di circa 40 grammi per litro, ma varia da donna a donna, dall’ora della giornata, dall’età del bambino, dalla quantità di latte prodotto e pertanto è molto variabile e può oscillare fra i 3 e i 180 grammi per litro.
I grassi sono costituiti per il 98% da trigliceridi, metà insaturi e metà saturi. Da alcuni grassi insaturi deriva l’acido arachidonico (AA), importantissimo perché necessario per la formazione dei neuroni e delle prostaglandine, e l’acido docosaesaenoico (DHA). Livelli più alti di DHA e AA nel sangue sono associati ad un migliore sviluppo cognitivo e della vista.
Gli acidi grassi saturi del latte umano hanno una particolare composizione che li rende meglio assimilabili da parte dell’intestino: infatti il latte cagliato è soffice e leggero e lo stomaco del bambino si svuota rapidamente e facilmente. Quindi desidera mangiare spesso stimolando la produzione di altro latte.
I trigliceridi del latte inoltre trasportano le vitamine liposolubili (A, D, E, K) attraverso la mucosa intestinale permettendo così il loro assorbimento.

VITAMINE:
Il latte umano contiene tutti gli elementi nutritivi di cui il bambino ha bisogno, nelle proporzioni ideali. Per i bambini sani e nati a termine le vitamine e gli integratori minerali non sono necessari.

Vitamina D: Il suo fabbisogno nel lattante varia a seconda della quantità che è riuscito a immagazzinare nel suo fegato durante la gravidanza, e quindi sarà maggiore se la madre ne era carente, se è nato prematuramente o se è un gemello. Serve ad assorbire il calcio. Servono supplementi solo per soggetti di pelle scura che vivono in climi nordici o che per vari motivi hanno una scarsa esposizione al sole. Bastano 15 minuti al giorno anche davanti a una finestra per beneficiare di una buona esposizione.
Vitamina K: Pari a 15 mg per litro, previene la comparsa di emorragie.
Vitamina E: È un potente antiossidante e protegge i globuli rossi.
Vitamina C: Pari a 43 mg per litro serve per assorbire il ferro. Si ha un valore più basso se la madre fuma.
Vitamine B6/B12: Sono fondamentali per lo sviluppo e il buon funzionamento neurologico. La B12 è presente se la madre include alimenti di origine animale nella sua dieta o integratori se conduce una dieta elusivamente vegetale come la vegana o la macrobiotica.

SALI MINERALI E OLIGOELEMENTI: Solo 2 grammi per litro. Da 100 a 200 mg di Sodio per litro, poco Cloro e poco Potassio per non sovraccaricare di lavoro il rene. Il rapporto fra Calcio e Fosforo è ben equilibrato e consente un ottimo assorbimento di questi elementi a livello intestinale. Il Fluoro è contenuto in quantità sufficiente nel latte materno. L’American Academy of Pediatrics raccomanda di non dare supplementazioni di fluoro a bambini di età inferiore ai sei mesi, e di limitare la somministrazione solo ai bambini (tra i sei mesi e i tre anni) che vivono in aree dove l’acqua potabile contiene livelli di fluoro inferiori a 0,3 ppm. Dove il fluoro è più alto non sono raccomandate supplementazioni per il rischio di fluorosi (una decolorazione dei denti che avviene durante la loro formazione quando si prende troppo fluoro). Gli integratori possono causare irrequietezza nei bambini. Ferro nelle giuste proporzioni e assorbito in modo ottimale (tra il 20% e il 40% contro il 10% di quello contenuto nel latte vaccino e del 4% di quello contenuto nelle formule arricchite in ferro). Nel latte umano l’assorbimento del ferro è favorito da alti livelli di lattosio e di vitamina C. I bambini sani, nati a termine ed esclusivamente allattati normalmente non hanno bisogno di integrazioni di ferro finché non sono pronti per i cibi solidi, verso i sei mesi. Allora si potranno offrire cibi naturalmente ricchi di ferro. Il bambino prematuro potrebbe aver bisogno di integratori di ferro prima di iniziare i cibi solidi. La quantità di ferro nella dieta materna non influisce sul livello di ferro nel suo latte. Quando si somministrano integrazioni la capacità di combinarsi con il ferro della lattoferrina e della transferrina viene sopraffatta, consentendo ai batteri patogeni di moltiplicarsi. Lo Zinco, il Rame e il Manganese sono biodisponibili in maniera significativamente inferiore nelle formule rispetto al latte materno.
Si sconsiglia di dare integratori direttamente ai bambini. Se alcuni elementi sono insufficienti, meglio che li assuma direttamente la madre.

 

componenti latte materno

 

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Quali sono i fattori di protezione immunitaria del latte materno?

Vi sono tre tipi di fattori di protezione: i fattori Cellulari, i fattori Immunologici e i fattori Biologici.

I fattori cellulari o leucociti (globuli bianchi) sono indispensabili per combattere le infezioni. Il colostro ne contiene moltissimi. Il latte materno è un tessuto vivente molto simile al sangue perché contiene globuli bianchi vivi; ci sono quasi tanti leucociti nel colostro quanto nel sangue.
Si suddividono in macrofagi e linfociti. I macrofagi “fagocitano” i batteri e producono fattori biologici di difesa. I linfociti producono immunoglobuline, soprattutto immunoglobuline A Secretorie. Hanno proprietà specifiche che li rendono inconfrontabili con altri latti.

I fattori immunologici: troviamo le Immunoglobuline, anticorpi specifici prodotti dalla madre in base alle stimolazioni antigeniche (vaccinazioni o infezioni spontanee) alle quali era stata sottoposta in precedenza alla gravidanza. Varietà molto grandi quindi di anticorpi. Proteggono il bambino da quasi tutti i germi e i virus coi quali la madre è venuta in contatto nel corso della sua vita. Suppliscono alla mancanza di produzione autonoma del lattante, che inizia dopo qualche settimana dalla nascita. In particolare l’immunoglobulina A Secretoria si localizza direttamente sulle mucose che rivestono gli accessi all’organismo quali la gola, i polmoni e l’intestino. Impediscono la penetrazione di germi e di proteine estranee in grado di causare allergie. In seguito quando il bambino è esposto a un nuovo germe e poppa più del solito perché non sta bene, l’agente patogeno passa dal bambino alla madre attraverso il capezzolo. I linfociti presenti “sul posto” producono un’immunoglobulina specifica per quel tipo di infezione che viene passata al bambino insieme al latte. Così si producono anticorpi su misura. Si è anche visto che la presenza di IgA nel latte materno stimola la produzione di IgA da parte del bambino stesso: come se il sistema immunitario maturo della mamma “insegnasse” a quello immaturo del bambino come funzionare. Con benefici a lungo termine.
Il Lisozima ha una concentrazione altissima che non si modifica durante tutto il periodo dell’allattamento. Distrugge le pareti dei batteri, rafforza l’azione delle immunoglobuline e della lattotransferrina e svolge un’azione di equilibrio nella flora intestinale fra le varie specie di batteri.
La Lattotransferrina, contenuta in tutte le secrezioni, è capace di fissare e rilasciare il ferro. Ha effetto antianemico e batteriostatico in quanto blocca l’accrescimento e la moltiplicazione dei germi.
Il Complemento e l’Interferone hanno entrambi un effetto antinfettivo.

I fattori biologici: Fattore di crescita del Bacillo Bifido che accelera il transito intestinale e ostacola la moltiplicazione dei germi putrefattivi. I lattobacilli sintetizzano le vitamine del complesso B e la vitamina K e favoriscono l’assorbimento di calcio, grassi e vitamina D. Il lattobacillo si sviluppa bene solo nell’ambiente intestinale che viene realizzato dal latte materno.
Fattore di Crescita Epiteliale, influenza la crescita e lo sviluppo del tratto intestinale.

 

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