• Che cosa si intende per "scambiare il seno per un ciuccio"

    di Nancy Mohrbacher

     

    Le madri che allattano vengono comunemente avvertite: “Non lasciare che il tuo bambino usi il seno come un ciuccio”.

    Anche se spesso lo si dice, si tratta di una dichiarazione incredibilmente curiosa. Dopo tutto, chi è venuto prima, il seno o il ciuccio? Il seno, naturalmente, precede di molto il ciuccio (in inglese “dummy”, che vuol dire anche “fantoccio”), un dispositivo artificiale progettato piuttosto tardi nella storia umana per calmare i bambini come sostituto del seno.

    Se il ciuccio è davvero un sostituto del seno, cosa mai potrebbe significare lasciare che il vostro bambino “usi il seno come un ciuccio?”

     

    QUAL E' IL VERO MESSAGGIO?

    L’ipotesi alla base di questo consiglio è che il desiderio del bambino per il seno sia irragionevole. LLL Scambiare il seno per un ciuccio
    Dopo tutto, se il bisogno di latte del bambino fosse riconosciuto, il ciuccio non sarebbe mai servito. Per definizione, nessun latte esce da un ciuccio. Il punto sembra essere che se il bambino ha poppato “abbastanza” (e il numero di minuti accettabili varia secondo i soggetti), non ha più bisogno di latte, così succhiare un ciuccio dovrebbe essere abbastanza giusto.

    Tuttavia, alcuni bambini sono poppatori veloci e altri sono poppatori lenti[1]. Il numero di minuti che un bambino ciuccia non ci dice nulla sul volume di latte consumato. I bambini a volte poppano senza prendere latte? Può capitare. Di tanto in tanto potrai notare il tuo bambino tenere in bocca dolcemente il seno mentre è quasi completamente addormentato. In questo caso, il bambino può effettivamente succhiare, ma non bere.

    È a questo a cui si sta riferendo chi dice: “Non lasciare che il tuo bambino scambi il seno per un ciuccio” ? Non credo proprio. Questo consiglio di solito segue al racconto di una madre stanca per una maratona d’allattamento, un evento comune nelle prime settimane. Le “poppate a grappolo”, o poppate ravvicinate durante parte della giornata, sono il modo che ha un bambino in rapida crescita per incrementare la produzione di latte in caso di necessità (scatto di crescita o altro). Questo funziona perché “i seni drenati producono latte più velocemente”. Tuttavia, se una madre sostituisce regolarmente un ciuccio al seno in questo periodo, questo può vanificare gli sforzi del suo bambino per far aumentare il latte. È per questo che l’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda che i bambini siano allattati al seno a richiesta[2]. L’AAP invita i genitori a nutrire i loro bambini ogni volta che mostrano segnali di fame (maggiore attività, girare la testa, succhiare le manine o altro), non importa quante volte questi segnali appaiano. I segnali della fame dei neonati non sono mai irragionevoli, secondo l’AAP. Infatti, durante il primo mese, durante il periodo di calibrazione della produzione di latte, l’AAP raccomanda in particolare di evitare il ciuccio proprio perché un uso troppo frequente di questo “sostituto del seno” può minare lo stabilizzarsi di una sana produzione di latte.

     

    PUOI FIDARTI DEL TUO BAMBINO?

    Ma c’è un altro aspetto del consiglio “Non lasciare che il tuo bambino scambi il seno per un ciuccio” che è decisamente insidioso. L’idea che una madre debba fare attenzione a non lasciare che il suo bambino “la usi” ha la capacità di minare la sua fiducia nel suo bambino, di scavare un solco tra loro, impedendo loro di entrare in sintonia come natura vuole. Questo curioso consiglio è il cugino (non troppo lontano) dell’indifendibile mito occidentale che i neonati possano “manipolare” i loro genitori, anche prima di avere la capacità mentale per farlo.

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     Eccone un caso. Una mamma mi ha detto di recente in un incontro di sostegno fra donne, che la sua bambina non aveva davvero bisogno di poppare ogni volta che mostrava segnali di fame, perché stava per lo più facendo una “suzione non nutritiva”. Questa mamma era stata alle prese con un lento aumento di peso della sua bambina e aveva da poco iniziato a allattare più spesso invece di attenersi allo schema di poppate a orario che aveva inizialmente adottato. Da quando questa bambina era stata più al seno, il suo peso era migliorato. Ho chiesto a questa donna come facesse a sapere che la sua bambina non stesse prendendo latte mentre stava attaccata al seno (che è quello che accade durante la “suzione non nutritiva”). Ho potuto vedere brillare l’intuizione nei suoi occhi. Sorridendo, la mamma ha ammesso che in realtà non lo sapeva. Le ho detto che io presumo che quando un bambino è al seno stia sempre prendendo latte. In quel momento, la madre si rese conto che tentare di interpretare ciò che la sua bambina faceva era stato controproducente per entrambe. Ha capito che per risolvere completamente i problemi di peso avrebbe dovuto fidarsi di lei, per sapere di che cosa avesse bisogno, quando e per quanto tempo (la sua bambina era a termine e sana, e lei poteva fidarsi delle sue richieste con fiducia.) Quando ha preso la decisione di fidarsi della bambina, è diventato un compito della bambina e non più suo sapere quando poppare. Mentre guardavo queste rotelle mentali girare, la mamma appariva visibilmente rilassata mentre si sentiva sollevata del suo fardello.

     

     

     

    CHI HA BISOGNO DI QUESTA SOFFERENZA?

    Che cosa significa per il tuo bambino “usare il seno come un ciuccio?” Quando ci si pensa in relazione a come funziona l’allattamento, in realtà è una sciocchezza totale. Ma se una madre accetta i presupposti che stanno alla base di tale consiglio, si apre per lei un mondo di dolore.Credere di dover stare in guardia affinché il suo bambino “non la usi” ha il potenziale di minare l’allattamento, il suo rapporto con il suo bambino, e perfino tutta la sua visione della maternità. E chi ha bisogno di questo tipo di rapporto negativo col proprio bambino? Una nuova maternità è già sufficientemente impegnativa anche senza!

    Da dove viene questa strana prospettiva? Suppongo che derivi dalle norme dell’alimentazione artificiale. In fondo, quando i bambini sono nutriti artificialmente, la sovralimentazione è un rischio reale. Il latte da un biberon scende in maniera così veloce e costante che i bambini hanno poco controllo sulla loro assunzione di formula. Al seno, invece, a causa della rapida alternanza fra flusso lento e veloce, l’allattamento insegna automaticamente ai nostri bambini una sana autoregolamentazione[3]. Per evitare la sovralimentazione durante la nutrizione con formula artificiale, può effettivamente avere un senso soddisfare un bisogno del bambino e dargli da succhiare un sostituto del seno in modo che il suo meccanismo di controllo dell’appetito abbia la possibilità di attivarsi[4].

    Ma anche se questa strategia può essere corretta durante la nutrizione con formula artificiale, non è sicuramente corretta durante l’allattamento. I bambini sanno di che cosa hanno bisogno. Un allattamento felice e soddisfacente è costruito sulla fiducia della mamma nel suo bambino. Solo nei luoghi in cui le regole dell’alimentazione artificiale sono ancora vive nella memoria culturale il “Non lasciare che il tuo bambino usi il seno come un ciuccio” può radicarsi e trainare.

    Se vogliamo rendere il nostro mondo più accogliente nei confronti dell’allattamento, parte del nostro lavoro deve essere screditare queste opinioni sbagliate.

     

     

    (Articolo originale di Nancy Mohrbacher pubblicato su:

     http://www.nancymohrbacher.com/blog/2015/8/21/whatdoes-it-mean-to-use-your-breast-as-a-pacifier  

    Traduzione di Carla Scarsi, revisione di Silvia Scozzafava)


    [1] VEDI QUI: N. Mohrbacher, The clock and early breastfeeding, www.nancymohrbacher.com.

    [2] VEDI QUI: AAP, Breastfeeding and the Use of Human Milk, http://pediatrics.aappublications.org.

    [3] Per ulteriori informazioni su come seno e biberon influenzino il rischio di sovralimentazione e obesità, si può vedere qui uno studio del 2012: Li R, Magadia J, Fein SB, Grummer-Strawn LM. Risk of Bottle-feeding for Rapid Weight Gain During the First Year of Life, Arch Pediatr Adolesc Med. 2012;166(5):431-436

    [4] Dare ad un bambino pause regolari nel flusso veloce della formula pur nutrendolo con il biberon è un modo per prevenire la sovralimentazione ed è un aspetto della nutrizione al biberon descritta nella dispensa For the Caregiver of a Breastfed Babyscaricabile da: www.nancymohrbacher.com

  • Come posso incrementare la mia produzione di latte?

    Questo è un problema che interessa tante mamme che allattano. Molte donne non sono informate del fatto di poter incrementare la loro produzione di latte.

    Talvolta l'allattamento procede meravigliosamente, poi accade qualcosa per cui la mamma comincia a chiedersi se sia davvero in grado di produrre abbastanza latte per nutrire il suo bambino. Il piccolo potrebbe voler poppare "tutto il tempo" o il seno potrebbe sembrare più morbido e non più così "pieno" com'era nelle prime settimane dopo il parto.

    Innanzitutto è necessario individuare alcuni "falsi allarmi" riguardo alla produzione di latte.Si può dire che un bambino in salute, nato a termine e allattato sta prendendo abbastanza latte se:

    • A partire dal terzo giorno dopo la nascita, ha almeno 2-5 scariche intestinali al giorno(in bambini che hanno più di 6 settimane sono normali scariche anche meno frequenti).
    • A partire dal terzo o quarto giorno di vita, bagna bene di pipì almeno 5-6 pannolini al giorno(6-8 pannolini in cotone).
    • Il bambino sta aumentando circa 30 grammi al giorno, partendo non dal suo peso alla nascita, ma dal peso più basso raggiunto a circa tre o quattro giorni di età.
    • Il bambino poppa frequentemente, ad intervalli di un'ora o un'ora e mezza fino a tre ore, facendo almeno 8-12 pasti al giorno.
    • Il bambino appare in salute, il suo colorito è buono, la sua pelle tesa, sta crescendo di peso, in lunghezza e nella circonferenza cranica, appare vispo e vivace.
    • Nel periodo compreso tra le 6 settimane e i 2 mesi di età del bambino, il corpo della mamma ha imparato quanto latte produrre e molte donne non sentono più il seno turgido. Questo non è un segno che il latte stia diminuendo, ma significa semplicemente che il corpo della mamma ha compreso la quantità di latte necessaria proprio per quel bambino.

     

    Un bambino può avere vari "scatti di crescita" nei primi mesi di vita. Generalmente questi avvengono intorno alle 2-3 settimane, a 6 settimane e a 3 mesi di età, ma possono verificarsi in ogni altro momento per ogni singolo bambino. Sono periodi in cui il piccolo vuole poppare di più e più frequentemente per stabilire una produzione di latte adeguata alle sue esigenze.

    Assecondare la richiesta del bambino, lasciandolo poppare tutte le volte e per tutto il tempo che vuole, agisce sulla produzione di latte della mamma e le permette di avere maggiore quantità di latte entro alcuni giorni.

     

    Facciamo un esempio per capire perché sia importante lasciar libero il bambino di poppare a richiesta:

    abbiamo molta fame, ma mangiamo solo un piccolo spuntino. Potrebbe non bastare, poiché stiamo facendo attività sportiva intensa che consuma molte calorie (proprio come accade quando un neonato cresce di decine di centimetri e raddoppia il suo peso in pochi mesi) e quindi abbiamo ancora fame. Il nostro corpo vuole mangiare di più e non sarà soddisfatto finché non mangerà abbastanza. Al bambino accade la stessa cosa - tenerlo a lungo senza poppare equivale a far aumentare la sua frustrazione e la sua fame.

    Se davvero c'è bisogno di aumentare la produzione di latte, allora la prima cosa da fare è cercare aiuto. Se il bambino non sta crescendo bene, o sta perdendo peso, è bene mettersi in contatto con il medico. Quasi sempre migliorare la gestione dell'allattamento aiuta a risolvere la questione velocemente, ma in alcuni casi uno scarso aumento di peso può indicare un problema di salute.

    • Un bambino sonnolento potrebbe aver bisogno di essere svegliato e incoraggiato a poppare molto frequentemente, anche durante la notte, per aumentare la stimolazione del seno e la quantità di latte assunta durante le 24 ore.
    • Se la mamma sente dolore, potrebbe esserci invece un problema nella posizionedi allattamento e/o nell'attacco al seno: se non si è sicure che il bambino stia succhiando efficacemente, è bene consultare una Consulente de La Leche League o un altro specialista dell'allattamento che possa essere di aiuto.
    • Se il bambino non cresce bene ed il pediatra ha prescritto aggiunte di formula artificiale, sarebbe opportuno che queste fossero somministrate con modalità che noninterferiscano con la suzione al seno, ad esempio usando un cucchiaio, una tazzina o con un dispositivo di alimentazione supplementare (DAS; vedi qui il video "Come costruire e usare in DAS, dispositivo di alimentazione supplementare"). Il biberon invece potrebbe interferire con l'allattamento. L'aggiunta potrebbe essere anche soltanto di latte materno, tirato e poi offerto nelle modalità scelte dalla mamma.
    • Se si sta somministrando formula artificiale, è rischioso interrompere bruscamente le aggiunte ed è consigliabile quindi diminuirle con gradualitàmentre si sta lavorando per stimolare maggiormenteil seno e quindi si aumenta la produzione di latte. Per essere sicure che il bambino stia mangiando abbastanza, si possono controllare i pannolini bagnati o sporchi, ed è opportuno essere in contatto con il pediatra per un controllo periodico del peso e della salute generale.
    • È utile anche "movimentare" la poppata, cambiando seno due o tre volte, per aiutare il bambino a conservare l'interesse a poppare perché si mantiene veloce il flusso di latte: appena noti che la suzione rallenta o si ferma, puoi porgere l'altro seno. Anche la compressione del seno aiuta. Entrambe queste cose aiutano a stimolare in modo efficace la produzione di latte poiché in questo modo si riesce con più facilità a svuotare i seni.
    • È importante che la mamma si prenda cura di sé stessa, ascoltando il più possibile i propri bisogni per quanto riguarda il riposo, il rilassamento, l'alimentazione e un'adeguata idratazione, anche chiedendo - per quanto possibile - sostegno e aiuto pratico alle persone che le sono vicine, non tanto nella gestione del suo bambino ma in tutto il resto. 

     

    Puoi approfondire ulteriormente questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.

     

  • Il bambino deve seguire orari precisi?

    Prima dell'arrivo del bambino, l'andamento delle tue giornate era prevedibile e controllabile.

    Da quando la famiglia si è arricchita di un nuovo componente, è cambiato tutto. Molto probabilmente, i ritmi del bambino sono molto diversi da come te li aspettavi. Forse non avevi previsto che ogni bambino è diverso e che ci sono bimbi sani e nati a termine che hanno bisogno di poppare ogni ora mentre altri bimbi crescono benissimo poppando ogni quattro ore. Inoltre, la frequenza delle poppate cambia da bambino a bambino e di giorno in giorno: la vita con un neonato è tutt'altro che prevedibile. Avere strumenti che aiutano ad affrontare le sfide poste dall'arrivo del neonato può rendere meno stressanti i primi giorni.

    Ecco alcune idee:

    • Se pensi che una routine preordinata possa servirti a dormire più a lungo, leggi le sezioni dedicate al sonno dei bambini, o acquista il nostro libro "Sogni d'oro", dove troverai anche altre fonti di informazione utili.

    • Se amici o parenti in buona fede ti fanno pressioni per imporre al bambino una serie di regole, valuta se effettivamente questo vada incontro alle sue necessità o risponda alle aspettative degli adulti.

    • Oltre agli amici e ai parenti, potresti imbatterti in metodi educativi che impongono regole molto precise ai bambini al di sotto dell'anno. Come vedrai più avanti, limitare l'accesso al seno in termini di durata e frequenza delle poppate può essere pericoloso per il neonato.

    Molte mamme non sanno che il latte materno viene digerito molto rapidamente. Invece di guardare l'orologio, la mamma dovrebbe osservare il suo bambino per capire se ha fame, cercando segni quali il riflesso di ricerca (o di "rooting"), se si morde o si succhia le manine o le dita oppure piange. Inoltre è bene sapere che il pianto è un segno TARDIVO di fame.

    Un bambino sano, nato a termine, di solito ha bisogno di poppare ogni 2-3 ore, ossia 8-12 volte nell’arco delle 24 ore. Non bisognerebbe lasciare che un neonato superi l'intervallo delle 3 ore, per due ragioni:

    1) per assicurarsi che il bambino mangi abbastanza e non rischi di disidratarsi

    2) perché il seno sia stimolato a produrre latte a sufficienza.

    Nelle prime settimane i bambini hanno bisogno di poppare dalle 10 alle 12 volte al giorno: le poppate si diraderanno gradualmente man mano che crescono e aumenta la capacità del loro stomaco, anche se ci saranno sempre dei periodi in cui la frequenza potrà nuovamente aumentare. Imponendo a un bambino di meno di sei settimane degli orari che gli impediscano forzatamente di nutrirsi al seno almeno ogni 2-3 ore (o persino più spesso durante gli "scatti di crescita") si può correre il rischio di limitare il suo accrescimento di peso. Recenti ricerche hanno dimostrato che limitando la durata delle poppate e riducendone la frequenza non solo si corre il rischio di ridurre la produzione di latte, ma anche di limitarne il contenuto di grassi. L'allattamento a richiesta è quindi il metodo migliore per garantire che la crescita del tuo bambino.

    Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.

  • Improvvisamente poppa molto più spesso… sarà uno scatto di crescita?

    "La mia bambina ha undici settimane e in questi ultimi 15 gg capita che voglia fare piu' di 7 pasti al giorno e si svegli più volte durante la notte. Ho il dubbio che stia crescendo meno e mi viene da pensare che forse il mio latte non sia sufficiente o non sia più abbastanza nutriente."

    Quanto dovrebbe crescere il bambino con l’allattamento? E che cosa sono gli "scatti di crescita"?

    Secondo le ultime stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, per valutare la crescita dei bambini allattati esclusivamente con latte materno, è necessario utilizzare tabelle di crescita apposite, differenti da quelle utilizzate dalla maggior parte dei pediatri, le quali rispecchiano piuttosto la crescita dei bambini che assumono la formula artificiale.
    Secondo queste nuove stime, nel caso del bambino sano e nato a termine, un bambino allattato a richiesta e senza integrazioni, deve crescere in media 210 grammi a settimana nel primo trimestre, e una media di 130 grammi a settimana in seguito. Ovviamente ci saranno bambini che crescono più di questo livello minimo, ma in ogni caso in media con il latte materno il bambino tende ad avere una curva diversa dei bambini alimentati con la formula e l'aumento di peso, specie dopo i primi mesi, non è più così accentuato. Crescono però bene di altezza e manifestano un ottimo sviluppo psicomotorio.

    Per stare tranquille ed essere sicure che i bambini mangino abbastanza, si possono contare i cambi di pannolini: devono essere almeno 5/6 pannolini usa e getta (6/8 di stoffa) al giorno nelle prime settimane con scariche regolari.

    Ogni mamma può produrre il latte necessario per il suo bambino se lo allatta realmente a richiesta e se l'attacco al seno è efficace; più il bambino "chiede" al seno e più il corpo materno produce latte; è evidente che se la suzione viene convogliata altrove (ciucci, biberon, tisane) il corpo si comporta di conseguenza immaginando che il bambino non abbia bisogno.
    La cosa più importante da sapere è che i bambini hanno degli “ scatti di crescita”: improvvisamente paiono insaziabili, di colpo pieni di bisogni da soddisfare, lamentosi, vogliono ciucciare molto piú spesso. Tipicamente questi periodi sono intorno alle 2-3 settimane, intorno alle 6 settimane ed intorno ai 3 mesi. Ce ne sono poi altri al sesto mese e all'ottavo, ma spesso si notano meno.

    Gli scatti di crescita in genere durano da un paio di giorni ad una settimana. E' sufficiente, ancora una volta, assecondare il bambino ed attaccarlo ogni volta che lo richiede e per tutto il tempo che lo richiede (e solitamente succede che vogliano ciucciare molto durante la notte) e il corpo della mamma in breve tempo aumenterá la produzione (ed il bambino tornerá tranquillo). E' importante non interferire in questo processo con tisane o ciucci: il seno produce tanto più latte quanto piú spesso viene svuotato e stimolato attraverso la suzione. (Quindi se convogliamo la suzione del bambino al ciuccio o se gli riempiamo il pancino con acqua zuccherata sará meno interessato a ciucciare al seno e di conseguenza il seno produrrá meno latte). Questi momenti mettono a dura prova i genitori, ci si sente molto stanchi e ci si sente in ansia. Spesso la mamma si sente stressata e preoccupata nei confronti della sua esperienza di allattamento, specialmente se ha dubbi che il bambino non mangi abbastanza. Ma già il fatto di conoscere l'esistenza degli scatti di crescita aiuta ad affrontare questi momenti con maggior sicurezza.
    L'appetito di ogni bambino è proporzionale alla sua crescita, pertanto tutto ciò che interferisce a spezzare questo meccanismo può creare difficoltà: le aggiunte di formula artificiale, la camomilla o addirittura l'acqua, possono saziare il bambino allungando così l'intervallo tra una poppata e l'altra e diminuendo il tempo di suzione al seno... Ogni aggiunta che il bimbo prende in una giornata può provocare una minore produzione di latte il giorno dopo.

    Gli scatti di crescita, che comprensibilmente preoccupano le molte mamme che non ne conoscono l'esistenza, sono fasi nella vita del neonato in cui esso cerca di più il seno perché effettivamente ha bisogno di più latte; infatti la crescita del bambino non è sempre la stessa: ci sono momenti in cui deve crescere di meno, e momenti in cui deve crescere di più, e quindi deve mangiare di più.
    Allattando più spesso, ogni qual volta che il bambino lo desidera e senza porre limiti di tempo, si produce più latte, secondo la legge della "domanda e dell'offerta"; questo meccanismo è perfetto in quanto permette al bambino di sviluppare una importante capacità che è quella di regolare l'assunzione di cibo in base ai propri bisogni.
    L'ultimo scatto di crescita è quello dell'adolescenza, di cui nessuno si preoccupa perché tutti sanno che esiste, (anzi forse sarebbe preoccupante il contrario) ma soprattutto perché il bambino non è più allattato e la sua crescita dipende da panini e pastasciutte e non più dal seno della mamma!!

    Puoi approfondire ulteriormente questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.

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