Le ricerche sulla depressione post-partum hanno avuto recentemente uno sviluppo interessante. Negli ultimi dieci anni, le ricerche nel campo della psiconeuroimmunologia (PNI) hanno scoperto che l’infiammazione sistemica gioca un ruolo chiave nell’eziologia della depressione. Inizialmente, quando l’infiammazione era considerata un fattore di rischio per la depressione, è stata generalmente vista semplicemente come uno fra i tanti.
Ricerche più recenti, d’altronde, hanno riscontrato come lo stress aumenti la risposta infiammatoria, e come le infiammazioni siano il meccanismo preferenziale attraverso cui lo stress conduce alla depressione.
Questi recenti studi costituiscono un importante passaggio paradigmatico: l’infiammazione non è semplicemente un fattore di rischio, bensì il fattore di rischio che sottende tutti gli altri. In questi studi solitamente l’infiammazione viene misurata attraverso i livelli sierici delle citochine pro-infiammatorie, le molecole messaggere del sistema immunitario: interleuchina-1β (IL-1β), interleuchina-6 (IL-6), e fattore di necrosi tumorale α (TNF-α).
C’è un certo numero di possibili spiegazioni per cui uno stato infiammatorio potrebbe aumentare il rischio di depressione. Per prima cosa quando i livelli di infiammazione sono alti, le persone provano i consueti sintomi come fatica, sopore e scarso interesse sociale.
In secondo luogo, le infiammazioni aumentano il livello di cortisolo – un ormone dello stress che è spesso elevato nelle persone depresse. Infine, le infiammazioni contribuiscono a far diminuire un trasmettitore della serotonina abbassando il livello del suo precursore, il triptofano. Le donne in gravidanza e nel post-parto sono particolarmente esposte a questi effetti, perché il loro livello di infiammazione normalmente aumenta durante l’ultimo trimestre della gravidanza – un periodo in cui c’è anche un alto rischio di depressione.
L’infiammazione gioca un ruolo fondamentale nelle donne incinte, tra cui la distensione della cervice uterina e la protezione dalle infezioni dopo il parto. Però quei fattori che da un lato le proteggono dall’altro aumentano i rischi. Inoltre nelle neo-madri le comuni cause di stress, come i disturbi del sonno, il dolore e i traumi psicologici, possono aumentare la risposta infiammatoria.
Questi risultati suggeriscono che diminuire lo stress e le infiammazioni può ridurre il rischio di depressione. Allattare attenua indubbiamente la risposta allo stress, per cui protegge lo stato dell’umore materno. È anche vero, però, che questo si verifica solo quando l’allattamento va bene. I problemi di allattamento, come ad esempio il dolore, aumentano il rischio di depressione. C’è da aggiungere che fra le terapie per la depressione di comprovata efficacia ve ne sono molte che hanno anche effetti anti-infiammatori. Fra queste, gli antidepressivi come l’SSRI e l’erba di San Giovanni, e gli acidi grassi a catena lunga Omega 3(EPA e DHA).
Numerosi studi epidemiologici a largo raggio hanno riscontrato che le popolazioni che assumono abitualmente un grande quantitativo di EPA e DHA hanno livelli più bassi di depressione ed altri disturbi dell’umore. L’EPA, in particolare, blocca l’azione delle citochine pro-infiammatorie ed è stato usato con successo per curare la depressione e il disturbo bipolare (spesso aumentando l’efficacia di una terapia pre-esistente).
In sintesi, le ricerche più recenti hanno individuato l’infiammazione come un fattore chiave nella depressione, e lo stress fisico e psichico come fattore scatenante della risposta infiammatoria. Due approcci possono prevenire la depressione o ridurne la gravità: diminuire lo stress della madre e ridurre lo stato infiammatorio. È stato riscontrato che l’allattamento, quando procede bene, è un fattore di diminuzione dello stress e della depressione materna. Indirizzare le madri in difficoltà a specialisti della lattazione non solo può aiutarle a risolvere i problemi di allattamento, ma può anche proteggere la loro salute mentale. Un uso fattivo di terapie anti-infiammatorie inoltre può aumentare la resistenza delle madri ai fattori di stress della nuova maternità e prevenire i conseguenti episodi di depressione.
Per saperne di più su questo argomento, vedere
Kendall-Tackett KA. A new paradigm for depression in new mothers: the central role of inflammation and how breastfeeding and anti-inflammatory treatments protect maternal mental health. Int Breastfeed J 2007;2:6. www.InternationalBreastfeedingJournal.com.