La depressione post-partum colpisce circa il 10-20% delle neomamme a livello mondiale e può portare a serie conseguenze sia per la madre sia per il bambino. Anche se negli ultimi 15 anni sono stati pubblicati centinaia di studi sulla depressione post-partum, pochi hanno incluso l’allattamento tra le variabili e questi si sono generalmente focalizzati sulla trasmissione di farmaci attraverso il latte materno. Tuttavia recentemente alcuni studi hanno esaminato la relazione tra stress, depressione materna e allattamento. Nancy Aaron Jones ha descritto come l’allattamento protegga i bambini di madri depresse dall’impatto negativo della depressione materna.
Questo articolo riassume altri studi recenti che hanno preso in esame la relazione tra depressione, stress e allattamento.
Depressione e interruzione dell’allattamento. Alcuni ricercatori hanno preso in esame la relazione tra interruzione dell’allattamento e depressione. In uno studio nelle Barbados,
Galler e collaboratori hanno scoperto che le madri con sintomi di depressione a 7 settimane dal parto dimostravano una ridotta preferenza per l’allattamento al momento della valutazione e pensieri negativi circa l’allattamento per il futuro. Gli autori concludono che la depressione post-partum dovrebbe essere curata allo scopo di migliorare le speranze di buon esito dell’allattamento.
Misri, Sinclair e Kuan , nel loro studio su 51 donne nel post-parto con depressione maggiore, riportano che nell’83% delle donne la depressione ha preceduto l’interruzione dell’allattamento. Solo il 17% riferiva che la depressione era iniziata dopo la sospensione dell’allattamento. In uno studio inglese, Bick e collaboratori hanno avuto risultati simili con donne nel post-parto. Hanno intervistato 906 donne 45 settimane dopo il parto. In questo campione il 63% aveva allattato, ma di queste il 40% aveva interrotto entro il terzo mese. I fattori predittivi di interruzione precoce dell’allattamento comprendevano depressione, ritorno al lavoro entro 3 mesi e la regolare cura del bambino da parte di altri famigliari di sesso femminile. Uno studio australiano su 790 donne a 8-9 mesi dal parto ha rilevato che donne che non avevano allattato dalla nascita o che non stavano allattando a 3 mesi dal parto erano in modo significativo più inclini alla depressione. Uno studio in Pakistan ha riportato risultati simili. Questo campione comprendeva 100 donne con figli in età da allattamento compresa tra 2 mesi e 2 anni. Di queste donne il 38% aveva sospeso l’allattamento al seno, con il 36,8% che riferiva che la depressione aveva preceduto l’interruzione dell’allattamento e l’1,2% che riferiva che la depressione si era sviluppata dopo la conclusione dell’allattamento. Le donne che avevano sospeso l’allattamento avevano conseguito, sulla versione Urdu della HADS (Hospital anxiety and depression scale), un punteggio del valore medio di 19,66, contro il 3,27 delle donne che allattavano. Gli autori concludono che la depressione materna è stata la causa dell’interruzione dell’allattamento per queste donne.
Stress post-parto e allattamento. Dall’esperienza clinica gli specialisti di allattamento sono consapevoli da tempo che l’allattamento riduce lo stress materno.
Tuttavia è stato difficile dimostrarlo empiricamente perché spesso ci sono notevoli differenze preesistenti tra le madri che allattano e quelle che danno il biberon. Mezzacappa e Katkin hanno presentato dati da 2 studi che indicano che l’allattamento difende le donne dall’umore
negativo. Nel primo studio hanno confrontato 28 madri che allattavano al seno e 27 che allattavano artificialmente sul livello di stress percepito nel mese precedente. Come previsto le madri che allattavano riferivano meno stress anche dopo aver controllato per possibili variabili confondenti. In un secondo studio hanno confrontato 28 madri, che allattavano sia al seno sia con il biberon, immediatamente dopo aver allattato e immediatamente dopo aver dato la formula con il biberon. Il disegno di questo studio ha permesso agli autori di tenere conto delle differenze preesistenti nelle madri che sceglievano di allattare piuttosto che nutrire con il biberon, dato che ogni madre veniva confrontata con se stessa. Essi hanno rilevato che l’allattamento era associato a una riduzione dell’umore negativo e la nutrizione artificiale a una riduzione dell’umore positivo nelle stesse donne.
Le difficoltà nell’allattamento al seno tuttavia possono aumentare lo stress e la depressione materna. In un campione di 41 madri che allattavano la stanchezza era moderatamente correlata con depressione, stress percepito e gravità dei problemi nell’allattamento. Queste rilevazioni sono state fatte a 3 giorni e a 3,6 e 9 mesi dal parto. Come previsto le madri depresse riferivano più stanchezza in ciascuno di
questi periodi. Le madri più anziane e quelle i cui figli avevano temperamento difficile riportavano i livelli più alti di stanchezza.
In un altro studio su 465 donne i pensieri negativi 1 mese dopo il parto erano predittivi di depressione a 4 mesi. Le donne che allattavano al
seno i loro bambini non differivano dalle donne che li allattavano artificialmente nello sviluppo di depressione, ma le donne preoccupate per l’allattamento avevano più probabilità di diventare depresse rispetto a quelle non preoccupate.
Il dolore ai capezzoli, un tipo di dolore relativamente comune nelle donne che allattano, può portare a svezzamento prematuro anche in madri motivate ad allattare e può anche avere un impatto psicologico sulle madri. In uno studio di Amir e collaboratori su madri australiane, 48 donne che allattavano con dolore ai capezzoli furono confrontate con 65 donne che allattavano senza dolore. Le donne con dolore avevano una probabilità significativamente maggiore di essere depresse. Delle donne con dolore il 38% aveva un punteggio oltre la soglia per la depressione contro il 14% nel gruppo di controllo. In modo simile le donne nel gruppo con dolore avevano punteggi significativamente più alti su tutti gli indici della scala Profile of Mood States (Profilo degli stati dell’umore). Tali stati sono tensione, depressione, stanchezza, aggressività, confusione e vigore. Una volta risolto il dolore i punteggi su questa scala scendevano a livelli normali.
Ormoni dello stress e allattamento.
Secondo Marshall livelli elevati di stress alterano l’equilibrio tra i neurotrasmettitori acetilcolina e noradrenalina portando a un eccesso di acetilcolina. Lo stress prolungato non inibisce più l’attività colinergica con conseguente aumento dell’ormone dello stress: il cortisolo. I livelli di cortisolo sono spesso elevati in persone depresse e elevati livelli di cortisolo possono influire sull’allattamento.
Grajeda e Perez-Escamilla hanno misurato i livelli di cortisolo di 136 donne cittadine del Guatemala prima e dopo il parto. Hanno scoperto che
le donne primipare hanno nell’insieme livelli di cortisolo più elevati, in particolare dopo il parto.
Per le donne con i più alti livelli di cortisolo la montata lattea (lattogenesi II) era ritardata di parecchi giorni Più recentemente Groër e collaboratori hanno esaminato la relazione tra stanchezza materna e depressione, trovando una correlazione positiva tra cortisolo sierico e stanchezza in donne che stavano allattando. Hanno inoltre scoperto che le madri stressate, affaticate o con umore negativo avevano livelli più bassi di prolattina e livelli più alti di melatonina nel latte rispetto a madri non stanche e stressate. Inoltre la prolattina sierica era più bassa nelle donne depresse. Livelli più bassi di prolattina possono ridurre la produzione di latte che a sua volta può condurre a interruzione dell’allattamento.
Questo articolo riassume altri studi recenti che hanno preso in esame la relazione tra depressione, stress e allattamento.
Depressione e interruzione dell’allattamento. Alcuni ricercatori hanno preso in esame la relazione tra interruzione dell’allattamento e depressione. In uno studio nelle Barbados,
Galler e collaboratori hanno scoperto che le madri con sintomi di depressione a 7 settimane dal parto dimostravano una ridotta preferenza per l’allattamento al momento della valutazione e pensieri negativi circa l’allattamento per il futuro. Gli autori concludono che la depressione post-partum dovrebbe essere curata allo scopo di migliorare le speranze di buon esito dell’allattamento.
Misri, Sinclair e Kuan , nel loro studio su 51 donne nel post-parto con depressione maggiore, riportano che nell’83% delle donne la depressione ha preceduto l’interruzione dell’allattamento. Solo il 17% riferiva che la depressione era iniziata dopo la sospensione dell’allattamento. In uno studio inglese, Bick e collaboratori hanno avuto risultati simili con donne nel post-parto. Hanno intervistato 906 donne 45 settimane dopo il parto. In questo campione il 63% aveva allattato, ma di queste il 40% aveva interrotto entro il terzo mese. I fattori predittivi di interruzione precoce dell’allattamento comprendevano depressione, ritorno al lavoro entro 3 mesi e la regolare cura del bambino da parte di altri famigliari di sesso femminile. Uno studio australiano su 790 donne a 8-9 mesi dal parto ha rilevato che donne che non avevano allattato dalla nascita o che non stavano allattando a 3 mesi dal parto erano in modo significativo più inclini alla depressione. Uno studio in Pakistan ha riportato risultati simili. Questo campione comprendeva 100 donne con figli in età da allattamento compresa tra 2 mesi e 2 anni. Di queste donne il 38% aveva sospeso l’allattamento al seno, con il 36,8% che riferiva che la depressione aveva preceduto l’interruzione dell’allattamento e l’1,2% che riferiva che la depressione si era sviluppata dopo la conclusione dell’allattamento. Le donne che avevano sospeso l’allattamento avevano conseguito, sulla versione Urdu della HADS (Hospital anxiety and depression scale), un punteggio del valore medio di 19,66, contro il 3,27 delle donne che allattavano. Gli autori concludono che la depressione materna è stata la causa dell’interruzione dell’allattamento per queste donne.
Stress post-parto e allattamento. Dall’esperienza clinica gli specialisti di allattamento sono consapevoli da tempo che l’allattamento riduce lo stress materno.
Tuttavia è stato difficile dimostrarlo empiricamente perché spesso ci sono notevoli differenze preesistenti tra le madri che allattano e quelle che danno il biberon. Mezzacappa e Katkin hanno presentato dati da 2 studi che indicano che l’allattamento difende le donne dall’umore
negativo. Nel primo studio hanno confrontato 28 madri che allattavano al seno e 27 che allattavano artificialmente sul livello di stress percepito nel mese precedente. Come previsto le madri che allattavano riferivano meno stress anche dopo aver controllato per possibili variabili confondenti. In un secondo studio hanno confrontato 28 madri, che allattavano sia al seno sia con il biberon, immediatamente dopo aver allattato e immediatamente dopo aver dato la formula con il biberon. Il disegno di questo studio ha permesso agli autori di tenere conto delle differenze preesistenti nelle madri che sceglievano di allattare piuttosto che nutrire con il biberon, dato che ogni madre veniva confrontata con se stessa. Essi hanno rilevato che l’allattamento era associato a una riduzione dell’umore negativo e la nutrizione artificiale a una riduzione dell’umore positivo nelle stesse donne.
Le difficoltà nell’allattamento al seno tuttavia possono aumentare lo stress e la depressione materna. In un campione di 41 madri che allattavano la stanchezza era moderatamente correlata con depressione, stress percepito e gravità dei problemi nell’allattamento. Queste rilevazioni sono state fatte a 3 giorni e a 3,6 e 9 mesi dal parto. Come previsto le madri depresse riferivano più stanchezza in ciascuno di
questi periodi. Le madri più anziane e quelle i cui figli avevano temperamento difficile riportavano i livelli più alti di stanchezza.
In un altro studio su 465 donne i pensieri negativi 1 mese dopo il parto erano predittivi di depressione a 4 mesi. Le donne che allattavano al
seno i loro bambini non differivano dalle donne che li allattavano artificialmente nello sviluppo di depressione, ma le donne preoccupate per l’allattamento avevano più probabilità di diventare depresse rispetto a quelle non preoccupate.
Il dolore ai capezzoli, un tipo di dolore relativamente comune nelle donne che allattano, può portare a svezzamento prematuro anche in madri motivate ad allattare e può anche avere un impatto psicologico sulle madri. In uno studio di Amir e collaboratori su madri australiane, 48 donne che allattavano con dolore ai capezzoli furono confrontate con 65 donne che allattavano senza dolore. Le donne con dolore avevano una probabilità significativamente maggiore di essere depresse. Delle donne con dolore il 38% aveva un punteggio oltre la soglia per la depressione contro il 14% nel gruppo di controllo. In modo simile le donne nel gruppo con dolore avevano punteggi significativamente più alti su tutti gli indici della scala Profile of Mood States (Profilo degli stati dell’umore). Tali stati sono tensione, depressione, stanchezza, aggressività, confusione e vigore. Una volta risolto il dolore i punteggi su questa scala scendevano a livelli normali.
Ormoni dello stress e allattamento.
Secondo Marshall livelli elevati di stress alterano l’equilibrio tra i neurotrasmettitori acetilcolina e noradrenalina portando a un eccesso di acetilcolina. Lo stress prolungato non inibisce più l’attività colinergica con conseguente aumento dell’ormone dello stress: il cortisolo. I livelli di cortisolo sono spesso elevati in persone depresse e elevati livelli di cortisolo possono influire sull’allattamento.
Grajeda e Perez-Escamilla hanno misurato i livelli di cortisolo di 136 donne cittadine del Guatemala prima e dopo il parto. Hanno scoperto che
le donne primipare hanno nell’insieme livelli di cortisolo più elevati, in particolare dopo il parto.
Per le donne con i più alti livelli di cortisolo la montata lattea (lattogenesi II) era ritardata di parecchi giorni Più recentemente Groër e collaboratori hanno esaminato la relazione tra stanchezza materna e depressione, trovando una correlazione positiva tra cortisolo sierico e stanchezza in donne che stavano allattando. Hanno inoltre scoperto che le madri stressate, affaticate o con umore negativo avevano livelli più bassi di prolattina e livelli più alti di melatonina nel latte rispetto a madri non stanche e stressate. Inoltre la prolattina sierica era più bassa nelle donne depresse. Livelli più bassi di prolattina possono ridurre la produzione di latte che a sua volta può condurre a interruzione dell’allattamento.
Implicazioni
• Dato che la depressione è un importante fattore di rischio per la sospensione dell’allattamento, gli specialisti
dell’allattamento dovrebbero effettuare uno screening per identificarla (2 scale per lo screening della depressione, libere da diritti
d’autore sono disponibili sul sito: www.GraniteScientific.com).
• Stress e stanchezza materna riducono i livelli di prolattina e possono condurre a interruzione dell’allattamento. Alti livelli di cortisolo possono ritardare la lattogenesi II.
• Difficoltà nell’allattamento al seno, in particolare il dolore ai capezzoli, possono condurre a depressione e devono essere affrontate
prontamente.
• Le madri depresse dovrebbero essere incoraggiate a continuare l’allattamento dal momento che questo protegge il
bambino dagli effetti dannosi della depressione materna.
Bibliografia
Kendall-Tackett KA. Depression in new mothers. Binghanton, New York: Haworth 2005.
Jones NA. The protective effects of breastfeeding for infant of depressed mothers. Breastfeed Abstr 2005;24(3):19-20.
Galler JR et al. Maternal moods predict breastfeeding in Barbados. J Dev Behav Pediatr 1999;20:80-87.
Misri S, Sinclair DA, Kuan AJ. Breasfeeding and postpartum depression: Is there a relationship? Can J Psichiatr 1997;42:1061-65.
Bick DE, MacArthur C, Lancashire RJ. What influences the uptake and the early cessation of breastfeeding? Midwifery 1998;14:242-47.
Astbury J et al. Birth events, birth experiences, and social differences in postnatal depression. Austr J Pub Health 1994;18:176-84.
Taj R, Sikander KS. Effects of maternal depression on breastfeeding. J Pakistani Med Assoc 2003;53:8-11.
Mezzacappa ES, Katkin ES. Breastfeeding is associated with reduced perceived stress and negative mood in mothers. Health Psychology 2002;21:187-93.
Wambach KA. Maternal fatigue in breastfeeding primiparae during the first nine weeks postpartum. J Hum Lact 1998;14:219-29. L’Allattamento Moderno
Chaudron LH et al. Predictors, prodromes, and incidence of postpartum depression. J Psichosom Obstet Gynaecol 2001;22:103-12.
Schwartz K et al. Factors associated with weaning in the first 3 months postpartum. J Fam Pract 2002;51:439-44.
Amir LH et al. Psichological aspects of nipple pain in lactating women. J Psichosom Obstet Gynaecol 1996;17:53-58.
Marshall P. Allergy and depression: A neurochemical thresold model of the relation between the illnesses. Psych Bull 1993;113:23-43.
Grajeda R, Perez-Escamilla R. Stress during labor and delivery is associated with delayed onset of lactation among guatemalan women. J Nutr 2002;132:3055-60.
Groër M et al. Neuroendocrine and immune relationships in postpartum fatigue. MCN 2005;30:133-38.
dell’allattamento dovrebbero effettuare uno screening per identificarla (2 scale per lo screening della depressione, libere da diritti
d’autore sono disponibili sul sito: www.GraniteScientific.com).
• Stress e stanchezza materna riducono i livelli di prolattina e possono condurre a interruzione dell’allattamento. Alti livelli di cortisolo possono ritardare la lattogenesi II.
• Difficoltà nell’allattamento al seno, in particolare il dolore ai capezzoli, possono condurre a depressione e devono essere affrontate
prontamente.
• Le madri depresse dovrebbero essere incoraggiate a continuare l’allattamento dal momento che questo protegge il
bambino dagli effetti dannosi della depressione materna.
Bibliografia
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Marshall P. Allergy and depression: A neurochemical thresold model of the relation between the illnesses. Psych Bull 1993;113:23-43.
Grajeda R, Perez-Escamilla R. Stress during labor and delivery is associated with delayed onset of lactation among guatemalan women. J Nutr 2002;132:3055-60.
Groër M et al. Neuroendocrine and immune relationships in postpartum fatigue. MCN 2005;30:133-38.
Traduzione di Marisa Fogliati.